Circa 12.000 anni fa il clima divenne più mite: i ghiacciai si sciolsero, si formarono foreste di latifoglie e si diffusero piante di cereali selvatiche.

Alcuni animali, come il mammut e il rinoceronte lanoso, si estinsero. Altri si spostarono verso territori più freddi.

Gli uomini iniziarono a coltivare i campi e ad allevare gli animali.

Riuscirono anche a levigare la pietra e a costruire oggetti sempre più sofisticati.

Era iniziato il neolitico, l’età della pietra nuova, e l’uomo divenne sedentario.

I villaggi

La vita nei villaggi era più sicura. Dove c’erano i laghi si costruivano palafitte. Le capanne sulla terra erano costruite con legno, mattoni di argilla, pietra e paglia.

Agricoltura

Le donne capirono il processo della semina; impararono a preparare il terreno, a far crescere le piante e a conservare i semi. Le prime piante coltivate furono grano, orzo, farro, avena e legumi.

L’uomo costruì gli attrezzi utili per il terreno: il falcetto, la zappa e l’aratro. Realizzò anche le macine di pietra per macinare i cereali.

Allevamento

Con il tempo l’uomo imparò ad addomesticare e allevare gli animali meno feroci: cani, gatti, pecore, maiali, mucche.

Questi animali fornivano carne, latte, formaggio, pellami.

Le pecore venivano tosate, la lana pettinata e, con il fuso, si realizzava un filo unico. Poi con il telaio si intrecciano i fili per creare tessuti.

L’artigianato

L’agricoltura e l’allevamento garantivano al villaggio abbondanza di cibo: ciò permise di dedicarsi alla produzione di oggetti utili a tutta la comunità.

L’uomo scoprì che con la cottura l’argilla diventava dura e impermeabile, così iniziò a creare oggetti di terracotta, come vasi per cuocere, consumare e conservare il cibo.

Realizzò anche dei cesti, stuoie e corde intrecciando foglie e rami pieghevoli.

L’età dei metalli

Circa 6.000 anni fa l’uomo scoprì che il fuoco fondeva le rocce le quali, raffreddandosi, tornavano dure: ciò accadeva perché queste pietre contenevano metalli.